Frequentato da musicisti e personalità di spicco, il Bal Tic-Tac con la sua atmosfera futurista portò la modernità nelle sale da ballo italiane
Il Bal Tic-Tac fu il primo locale da ballo futurista in Italia.
La sala fu decorata da Giacomo Balla, su richiesta di Ugo Paladini, e suo figlio Vinicio, giovanissimo architetto e pittore futurista, allievo dello stesso Balla.
Oltre alle pitture, Balla curò l'atmosfera fin nei minimi dettagli: dal design delle lampade ai giochi di luce, dagli arredi al palco dove suonava l'orchestra.
L'inaugurazione del 30 novembre 1921 fu un successo clamoroso. Il locale fu tenuto a battesimo da Filippo Tommaso Marinetti, che con i suoi manifesti aveva ispirato il Futurismo in Italia. Nonostante la sua breve vita, al Bal Tic-Tac si esibirono - oltre a numerosi artisti di varietà - alcuni tra i migliori musicisti dell'epoca, come il violinista Ugo Filippini e Alfredo Gangi, il primo suonatore di banjo a Roma.
La musica si spense a inizio luglio del 1923, conservando il merito, tuttavia, di aver contribuito a portare la modernità - i nuovi ritmi e balli d'oltreoceano, il jazz, il sassofono, il pedale da batteria - nelle sale da ballo della Capitale.
Approfondimenti
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Le decorazioni del Bal Tic-Tac di Giacomo Balla (video sui primi interventi di restauro)
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Lo spazio "totale" del Bal Tic-Tac (galleria fotografica dei primi ritrovamenti)