Ti sei mai chiesto quando è nata la moneta? E la finanza?
Quasi tutti concordano sul fatto che la moneta coniata sia un oggetto di antica invenzione, se non altro perché compare nei Vangeli o nelle numerose serie tv ambientate nell'antica Roma. La maggior parte delle persone, probabilmente, ritiene invece che la finanza sia un'invenzione moderna.
È una sorpresa, dunque, apprendere che, al contrario, la finanza è nata molto prima della moneta coniata. Mentre questa, infatti, fece la sua prima apparizione solo alla fine del VII secolo a.C. (in Lidia e nelle colonie greche dell'Asia Minore corrispondenti all'attuale Turchia), i primi contratti finanziari risalgono al III millennio a.C. e furono trascritti su tavolette d'argilla, rinvenute in grande quantità nel territorio dell'antica Mesopotamia (odierno Iraq). Si tratta della stessa area dove, verso la fine del IV millennio a.C., era nata la scrittura ad opera dei Sumeri; l'utilizzo di uno stilo con un'estremità a sezione triangolare permetteva di incidere sull'argilla fresca dei caratteri a forma di cuneo, da qui il nome di scrittura cuneiforme.
Settantacinque di queste tavolette della collezione della Banca d'Italia sono state esposte nella mostra "L'Avventura della Moneta", svoltasi a Roma presso il Palazzo Esposizioni fra il 31 ottobre 2023 e il 30 giugno 2024. In particolare, come esempio, ne è stata analizzata una, scopriamola insieme.
È un esemplare su cui è registrato un contratto relativo al prestito di una certa quantità di orzo che un tal Aradmu ha erogato a un altro personaggio di nome Arši-aḫ, con l'indicazione dell'interesse che al momento della restituzione il debitore avrebbe dovuto corrispondere al creditore (figg. 1-2).
Vi compaiono, quindi, tutti quegli elementi che contraddistinguono ancora oggi i nostri contratti: i nomi dei contraenti, l'entità del prestito e dell'interesse, le condizioni imposte, la data e il timbro.
Gli assiriologi hanno calcolato che circa l'80 per cento di tutti i documenti rinvenuti in Mesopotamia presenta un contenuto contabile-amministrativo; si tratta di scritture di compravendita di terre, case, schiavi o beni di varia natura, consegna di merci e oggetti eterogenei, risarcimento di danni, prestiti, annullamento di debiti, donazioni, eredità, ecc.
Ma se la moneta coniata è stata introdotta in un momento successivo, come venivano regolate all'epoca le varie transazioni?
Venivano utilizzati mezzi di pagamento di altro tipo, soprattutto argento a peso e orzo, ma anche, in misura minore, rame, stagno e piombo e molto raramente oro, lana o altri beni.
Infatti la moneta coniata rappresenta il punto di arrivo di un lungo processo evolutivo, che iniziato indicativamente nel III millennio a.C. con l'uso della moneta naturale (bestiame e grani di vario tipo) e di metallo grezzo o in verghe, è proseguito in maniera non lineare attraverso varie fasi, che hanno visto anche l'impiego di utensili come spiedi, tripodi (treppiedi), lebeti (contenitori metallici), asce, doppie picche (armi con asta di legno e punta aguzza di ferro) e altro ancora.
Il momento di svolta in questo lungo percorso si è verificato quando gli oggetti usati in funzione degli scambi commerciali hanno iniziato a essere marcati con segni di riconoscimento, veri e propri sigilli che permettevano di riconoscerne il valore garantito dall'ente emittente.
Ovviamente diverso è il discorso relativo alle monete cosiddette "primitive", quali armi, ornamenti e conchiglie, utilizzate dalle popolazioni di Africa, Asia, Oceania e America fin da epoca antichissima e in alcuni casi ancora in uso. Di queste particolari monete parleremo in un altro articolo!