Pacioli, la partita doppia e l'elogio del ragioniere

Filini: "Allora, ragioniere, che fa? Batti?"  

Fantozzi: "Ma... mi dà del tu?"

Filini: "No, no! Dicevo: batti lei?"

Fantozzi: "Ah, congiuntivo!"

Filini: "Sì!".

frame da film Fantozzi (1975) di Luciano Salce

Figura 1. Fotogramma tratto dal film Fantozzi (1975) di Luciano Salce.

Nell'immaginario collettivo solo citare la figura del ragioniere ci riporta alla mente il "tragico" Fantozzi e il suo degno compare ragionier Filini. Soprattutto nella cultura italiana, da tempo il calcolo economico e la ragioneria non godono di buona fama; quando va bene vengono associati a un eccesso di pignoleria, ma, più spesso, a qualcosa di gretto e di limitato, di fantozziano insomma.

Quella del ragioniere è invece una figura nobile, che assume un ruolo fondamentale già nelle società più antiche - pensiamo gli scribi sumeri, babilonesi ed egiziani - specialmente nell'esercizio di funzioni pubbliche di controllo per conto del sovrano. Nel Medioevo, proprio nella penisola italiana, l'importanza della professione del "ragioniere" aumenta, non solo in funzione pubblica, ma gradualmente anche in funzione privata, per soddisfare le esigenze delle attività mercantili. Il primato italiano si rafforza tra il XIII e il XV secolo, grazie all'opera di alcuni geniali matematici, come Leonardo Fibonacci o il francescano Luca Pacioli, che sistematizzarono e divulgarono metodi e strumenti contabili già in uso in Oriente o nella pratica mercantile mediterranea.

Summa di Pacioli – foto MUDEM dalla mostra L'Avventura della Moneta

Figura 2. Summa de Arithmetica di Luca Pacioli posseduta dalla Banca d'Italia e custodita dalla Biblioteca Baffi.

Se hai visitato la mostra L'Avventura della Moneta, hai potuto osservare da vicino una delle due copie della Summa de Arithmetica (I ed. Venezia, 1494) di Luca Pacioli (1445-1517) possedute dalla Biblioteca Baffi della Banca d'Italia. La Summa rappresenta la massima sintesi della matematica fino ad allora conosciuta: quale regina delle scienze e delle tecniche, si articolava in aritmetica, algebra, geometria, calcolo mercantile e - appunto - ragioneria. In particolare, la sezione De computis et scripturis (che occupa la Distinctio nona del Tractatus XI della Summa) è comunemente nota come il "Trattato di partita doppia". In realtà è ormai assodato che Pacioli non fu propriamente l'inventore della partita doppia. Non la chiamava nemmeno in quel modo: era solito definirla il modo de Vinegia, proprio per enfatizzare la variante regionale di un metodo comunque diffuso; utilizzava espressioni come portare le partite in quaderno oppure dittare le partite de la cassa e cavedale nel quaderno in dare e havere. Ma certamente con Pacioli la ragioneria ottenne una nobilitazione e un pieno sviluppo dottrinale. Matematica e contabilità mercantile divennero intimamente collegate: l'aritmetica era ovviamente funzionale alle registrazioni dei conti in entrata e in uscita (le "partite"), strumento di un preciso sistema di attuazione e verifica del bilancio. I ragionieri, d'altro canto, risultavano fondamentali per la risoluzione di problemi quotidiani legati a esigenze concrete.

Saper "far di conto" diventa il primo requisito per l'ordinato funzionamento di qualsivoglia struttura economica, sia questa una famiglia, un'impresa o uno Stato; ciò richiede un metodo - la partita doppia - che possa quantificare correttamente, in bilanci e rendiconti, il valore degli incassi e dei pagamenti, di ciò che si possiede e di ciò che si deve ad altri. La partita doppia rileva i fenomeni aziendali sotto un duplice punto di vista, quello monetario/finanziario e quello economico: un mercante di tessuti che acquisti una determinata quantità di lana registrerà, da una parte, una diminuzione del denaro in cassa (o un aumento dei suoi debiti verso il fornitore) e, dall'altra, un aumento delle scorte di lana, per lo stesso valore. Con la partita semplice il mercante registrerebbe solo la variazione del denaro in cassa (o la variazione dei debiti). La partita doppia in questo modo consente di "serbar nota" dei fatti aziendali in modo articolato e rigoroso. La doppia registrazione, peraltro, permette un controllo più efficace dei fatti aziendali. Per questi motivi la partita doppia si configura come metodo che, da un lato, permette di risolvere eventuali controversie, sulla base dell'accuratezza con cui tratta le informazioni aziendali; dall'altro, accresce la credibilità del mercante nella misura in cui permette una valutazione più concreta dei risultati conseguiti e una stima più solida dei risultati futuri.

L'immaginario collettivo a volte educa a una visione del mondo infondata o fuorviante. Quello della ragioneria, disciplina indispensabile per la vita economica, è in questo senso un caso emblematico. Continuiamo a divertirci con Fantozzi, con la sua divertente e acuta satira sociale, ma non dimentichiamo il valore storico e scientifico del frate francescano e il ruolo insostituibile del Ragioniere.

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