Tetradramma di Atene

recto e verso della moneta del Servizio Gestione Circolazione Monetaria (GCM) della Banca d'Italia – composizione con photogallery GCM @ sito web Banca d'Italia

Figura 1. Tetradracma incuso in argento di Atene (VI - V sec. a.C.). Con incuso si indica un elemento (scritta, immagine o altro) che, invece di essere in rilievo, è incavato rispetto al piano della moneta.

Dove hai già visto questa civetta? 

Sei hai visitato l'"Avventura della Moneta" ne hai osservato un esemplare originale. Ma forse non sai che potrebbe esserti capitata tra le dita, per un pagamento spicciolo. Vediamo perché. Il tetradramma (o tetradracma) era una moneta coniata a partire dal VI secolo a.C. nelle diverse città-stato greche. Ogni città-stato coniava le monete con un proprio simbolo. L'arte greca nelle monete, legata alla celebrazione della divinità, si espresse infatti nella rappresentazione di volti, animali sacri e simboli parlanti. A Tebe lo scudo beota ricordava gli scudi d'oro conservati nella cittadella di Coronea. Sulle monete di Rodi si celebrava sul recto il dio Helios, protettore dell'isola, e sul verso se ne ricordava, con una splendida rosa, l'origine del nome. Sicuramente la moneta più conosciuta è però il tetradramma di Atene: sul recto vi era rappresentata una testa con elmo della dea Atena, protettrice della città, con le caratteristiche tre foglie di ulivo; sul verso la civetta, animale sacro alla dea, con un ramo di ulivo e un crescente (quarto di luna) dietro al volatile.

Il tetradramma ateniese si diffuse rapidamente in tutto il mondo greco. La conquista di un ruolo predominante nel commercio internazionale di Atene permise alla civetta (e, in misura minore, alle tartarughe dell'isola di Egina o ai Pegasi di Corinto) di assurgere a un ruolo di moneta internazionale paragonabile a quello attuale del dollaro, sia per importanza sia per diffusione.

Queste monete, infatti, oltre a rappresentare uno strumento rilevante per la potenza commerciale delle città-stato, erano anche portatrici di un grande valore identitario e politico. Non è un caso quindi che, a seguito di una conquista ai danni di un'altra città, i vecchi simboli venissero sostituiti da quelli dei conquistatori.

Ma torniamo alla domanda iniziale. Per rispondere, occorre ricordare che le monete in euro (emesse in otto tagli, da 1 centesimo a 2 euro), a differenza delle banconote (sette tagli e caratterizzate da un aspetto grafico comune per tutti gli Stati membri, secondo direttive stabilite dalla Banca centrale europea), hanno sul verso una faccia comune a tutti i paesi dell'Eurozona e sul recto una faccia specifica per ciascuna nazione. In particolare per la serie dell'euro delle monete greche, disegnate da Georgios Stamatopoulos, si è deciso di dedicare quelle da 1 e 2 euro alla mitologia greca. E proprio sul taglio da 1 euro si è deciso di fare un chiaro riferimento alla civetta sacra alla dea Atena, riproducendo il tetradramma ateniese del V secolo a.C.

Se guardi quindi nelle tue tasche e possiedi una moneta greca da 1 euro, avrai finalmente trovato la nostra civetta.

faccia greca, moneta da un euro da sito BCE -  © European Central Bank - Martin MündKirsty GashKirstin Houser

Figura 2. Moneta da 1€, faccia greca con civetta del tetradramma ateniese

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  1. Punto di vista
  2. Percorso museale

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